LA BIGOLADA

“La Bigolada”, le cui tracce documentate risalgono al 1848 per poi protrarsi fino ai giorni nostri, è tradizione popolare, morta e rinata più volte: ha attraversato la storia degli ultimi due secoli e resistito alle dominazioni austriache e francesi, alla Grande Guerra, alla dittatura fascista e alla seconda guerra mondiale. Le generazioni dei Casteldariesi hanno sempre rispettato la loro tradizione, adattandola ai tempi: era nata come protesta ed è diventata poi una grande festa. Essa rappresenta una splendida espressione di “coscienza dei luoghi”, secondo la bella espressione di Beccantini, nella quale si riconoscono i cittadini di Castel d’Ario in modo trasversale e lungo le generazioni. La “Bigolada” è tratto identitario di una comunità che non ha smarrito i modi irriverenti, scanzonati, a volte blasfemi per raccontare un evento che ha, e vuole conservare, origini popolari. In questo progetto si riversano contesti diversi: presente e passato, identità, storie, luoghi. La “Bigolada” è la sintesi simbolica di ciò che unisce una comunità al suo territorio. E la valorizzazione e la riscoperta di queste radici devono portare alla trasmissione di espressioni e saperi, per ricreare anche nel futuro, la consapevolezza del valore di questa storica tradizione. L’urgenza del progetto risiede, in termini generali, nella necessità di trasmettere alle nuove generazioni il significato, il valore e la portata della manifestazione, definendo una strategia che mira alla valorizzazione, alla promozione e allo sviluppo, secondo logiche di sistematicità e coerenza e prevedendo la messa a sistema dell’attuale frammentata e disomogenea rappresentazione.